Nivaclé

Appartengono alla famiglia linguistica Mataco e sono anche noti con gli appellativi Chulupi o Ashlushlai. Il loro habitat naturale era nell’ area compresa tra il río Bermejo ed il Pilcomayo nel Chaco argentino. Oggi il loro territorio si estende anche nel triangolo compreso tra Pedro P. Peña, Mariscal Estigarribia fino al Pilcomayo e la zona di G.Raül Díaz. Si stima che la popolazione Nivaclè raggiunga le 14.000 anime.
Secondo i Nivaclè il mondo non fu creato, è sempre esistito. In principio tutto era confuso e caotico nell’ oscurità I primi uomini non potevano vedersi, ne’ vedere le stelle.
La luce apparve. Fitzököjic, un eroe culturale, arrivò a mettere ordine nel caos, creare la cultura e le regole di relazione sociale.
C’ erano solo uomini. Fitzököjic disse loro di dormire e sognare e porto’ le donne.
Fitzököjic insegnò a coltivare i campi, diede i semi agli uomini e disse loro che dovevano lavorare per guadagnarsi il cibo. Diede loro, ad esempio, il mais e la zucca. Lui insegnò tutto, anche il ballo, che gli uomini praticavano tutti i giorni.
Tradizionalmente traevano sussistenza, oltre che dall’ agricoltura, dalla raccolta dei frutti, l’ allevamento di capre, la caccia e la pesca. Il c’ayoich’e è una tecnica di pesca ancora oggi in uso, con la quale il pescatore, guadando e nuotando, usa una rete legata a due pali che si chiudono come una forbice invertita.
Il matrimonio è normalmente monogamo tranne che per i leader e gli sciamani (toyet) che praticano la poligamia. L’ uomo si occupa della semina, la donna del raccolto. La donna raccoglie le piante, l’ uomo il miele. Gli sciamani esercitano le loro capacità curative, dopo aver bevuto una infusione di erbe, con preghiere e canti, mettendosi in comunicazione con l’ aldilà.
Per i giovani maschi si praticava una cerimonia di iniziazione perché potessero bere la chicha di miele, tra abbondanti libagioni e balli.
Per le ragazze si continua a praticare la festa di iniziazione varaasnat. Nel primo plenilunio successivo alla prima mestruazione si procedeva ad un bagno rituale. Nel secondo plenilunio un asado. Il terzo era la celebrazione principale con vari balli. La ragazza riceve il suo “ spirito ausiliare”, che la mette in comunicazione con Fitzököjic, esteriorizzato con la pittura corporale realizzata da donne sciamane.
Nel rito funebre tradizionale si inseriva una pietra ardente nel corpo del defunto che veniva deposto in una tomba infuocata.
Gli sciamani curavano varie malattie. Ognuno aveva la sua specialità. La una consisteva nel recuperare e riposizionare un’ anima persa, curando un malessere individuale o anche uno squilibrio comunitario. Lo sciamano cura anche eventi che riguardano la comunità intera, come la siccità.

Artigianato
Son característicos sus ponchos de lana tejida, que vinieron substituir a los tradicionales confeccionados con pieles de animales. De la misma forma, los cinturones y en parte los bolsos, confeccionados antes con fibra de caraguata, han sido remplazados por artefactos similares de lana. En la fabricación utilizan el típico telar vertical arawak, constituido por dos palos verticales hincados en tierra sobre los que se cruzan los de sostén del tejido.
Los motivos decorativos representan franjas, cuadros y listas. Los colores son de lana cruda para el fondo y distintos tonos oscuros para las decoraciones. En otros casos el rojo intenso para el fondo con la decoración en color blanco.
Los Nivaclè han desarrollado cierto grado de especialización en la realización de esculturas zoomorfas en madera de palo santo.
Para el transporte del agua solían usar pequeñas cantimploras de cerámica, de cuellos estrechos y provistas de pequeñas asas por donde pasaba un cordel de caraguata para el transporte, decoradas con diseños estilizados con reminiscencias antropomorfas y ornitomorfas.

Museo Verde
È allo studio la realizzazione di un “ museo leggero” presso l’ Accademia della lingua Nivaclè presso la città paraguaiana di Filadelfia.